G.L. - Testimonianza UIEPE
Un saluto di fine servizio per tutti coloro che ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare ad Anffas Palermo
"So che può sembrare strano detto da uno che fa volontariato perché sono stato obbligato a farlo. Qualche mese fa infatti, dovendo scegliere fra le varie associazioni, decisi per Anffas Palermo, anche perché pensavo che un anno da volontario in onlus mi avrebbe potuto arricchire nell'anima : la possibilità di crescere davvero, umanamente ed emotivamente, dovendo confrontarsi con una realtà e con persone “diverse”. Certo, per un tipo poco "avvezzo" al volontariato, come credevo di essere, fare quella scelta significò sfidare un po’ il proprio carattere per cercare di migliorarlo, per uscire dal proprio guscio: non sapevo dove sarei finito, e che tipo di realtà avrei dovuto abitare per quei 9 mesi, ma volevo fare qualcosa con e per qualcuno, e questo mi dava fiducia. Devo ammettere che a quell’età e con quel carattere, forse non mi sarei mai avvicinato di mia spontanea volontà ad una realtà come questa; ma il caso, o la burocrazia, decisero per me, e così mi ritrovai qui, con gli amici di Anffas Palermo. E con mio stupore, oltre a sopravvivere ai primi tempi che, si sa, sono sempre i più duri, via via che i giorni e le settimane e poi i mesi passavano, mi è sembrato di capire alcune cose: ho capito che “normalità” e “diversità” in fondo sono solo parole, etichette che una maggioranza di persone applica a sé stessa e ad una minoranza di altre; ho capito che i nostri modi fin troppo educati spesso sono inutili e anzi, ci fanno perdere la spontaneità e la sincerità verso gli altri e verso le nostre stesse emozioni; ed ho imparato la libertà di viverle così, semplicemente, per quello che sono. E ancora sto imparando. Ho visto occhi rossi di rabbia e di lacrime asciugarsi in fretta e diventare scintillanti di gioia per un gesto semplice come un sorriso e forte come solo le emozioni sanno essere. Mi sono sentito grato per quel po’ di sano caos che stava entrando nella mia vita, e per tutte le situazioni imbarazzanti in cui mi sono trovato. Così, senza che me ne accorgessi, ho iniziato a sentirmi parte di Anffas, e mi sono fatto coinvolgere in attività che andavano oltre le solite mansioni obbligatorie di ogni volontario. Non me ne rendevo conto, ma stava iniziando a maturare qualcosa dentro di me che mi ha dato la possibilità di conoscere più a fondo il mio "io". In Anffas Palermo ho trovato amici, qui ho capito cosa significa essere parte di una comunità, dando semplicemente il proprio contributo, non più per un obbligo ma perché lo voglio."