MOLTO PIÙ CHE L’ENNESIMA NOTIZIA DA BRIVIDI

Oggi Palermo si è svegliata con una notizia da brividi. Fa male costatare, ancora una volta, come le persone con disabilità siano ancora oggi relegate in una condizione di deprivazione dei diritti e di segregazione.
Quello che è accaduto, presso il centro Suor Rosina La Grua Onlus di Castelbuono (PA) non è che l’ennesimo esempio di un sistema complice a più livelli, che anziché tutelare i diritti delle persone con disabilità, li viola con la compiacenza di un tessuto che dovrebbe vedere e che, invece, si gira dall’altra parte.
Eppure la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, legge dello stato italiano, parla chiaro: la diversità è una condizione umana normale, e ogni persona ha diritto a vedersi riconosciuti gli opportuni sostegni individualizzati. Il mancato riconoscimento di questi aspetti comporta una condizione di deprivazione dei diritti. Proprio per questo la complicità è a più livelli. Barbari e indegni sono coloro che hanno agito un simile comportamento criminale e violento, ma anche tutti coloro che, a vario titolo, hanno permesso che ciò accadesse.

In uno dei suoi più famosi discorsi Papa Francesco ha parlato della globalizzazione dell’indifferenza per descrivere gli ultimi decenni e, più in generale, questo periodo storico. Queste drammatiche parole si rivelano, purtroppo, sempre più attuali. Cosa fare affinché simili situazioni non si ripetano?
La scelta, che pure auspichiamo, di aumentare i controlli da sola non basta. Occorre, al contempo, che si realizzi la rivoluzione culturale, che vede le persone con disabilità divenire da oggetto di assistenza a soggetto portatore di diritti abbia concreta ed fattiva attuazione.

Seppur scossi e disgustati, siamo rincuorati nel sapere che c’è chi ha la forza di denunciare queste realtà criminali, perché è solo avendo il coraggio denunciare che il tessuto intorno può finalmente cambiare e allinearsi ai tanti servizi che, invece, ogni giorno, garantiscono supporto e sostegno con impegno e dedizione azioni di in linea con il modello di disabilità fondato sul rispetto dei diritti umani e con la qualità della vita.

Anffas chiede al Presidente della Regione Sicilia e al Garante Regionale sui Diritti delle Persone con Disabilità di aprire, urgentemente, un tavolo per capire quale sia la reale situazione in Sicilia rispetto ai centri nei quali vengono garantiti servizi alle persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo anche al fine di prevenire fenomeni di violenze e maltrattamenti (vedasi anche precedenti casi di cronaca) e comunica che si costituirà parte civile bei confronti dei responsabili di tale ennesimo misfatto affinché le responsabilità siano tutte accettate ed adeguatamente sanzionate. 

RASSEGNA STAMPA: 
- Superando 
- Nuovo Sud
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